LEADERSHIP DELLA MAGLIETTA SUDATA

C’è una cosa che mi tranquillizza sempre quando devo prendere una decisione importante ed è la consapevolezza di non essere perfetto. È la sensazione netta di non poter dominare ogni situazione che mi si presenta. Quella tranquillità defatigante di chi sa di non poter governare sempre e fino in fondo la realtà in tutte le sue infinite varianti. E allora che si fa in questi casi? Si tira fuori il fatalista che è in noi? Si cerca il capro espiatorio di turno?
No, semplicemente si dà tutto. Si suda la maglietta fino a farla gocciolare. Si gioca senza freno a mano tirato fino a quando non c’è il triplice fischio finale e fino a quando non scompare ogni rimpianto. Perché quello che ci blocca è la sensazione di non aver dato tutto. Il rimorso di esserci tenuti ancora qualcosa per noi.
Mi succedeva un po’ la stessa cosa quando facevo gli esami all’università: se avevo studiato seriamente, anche facendo approfondimenti personali, andavo all’esame infinitamente più leggero e solitamente prendevo il massimo dei voti. Se avevo studiato tanto, ma non avevo dato tutto, si insinuava in me un accenno di paura, silenziosa che, alla fine, mi impediva di dare il meglio.
Un leader sa bene se si è dato in pasto totalmente o se si è tenuto qualche fiches in tasca “tanto non si sa mai”.
È una questione di mentalità e di etica. E tu che fai? Ti giochi totalmente o ti tieni sempre una via d’uscita?
Ps: dimenticavo… se vuoi ascoltare le mie pillole sulla leadership etica puoi farlo su
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