L’ATTESA SANGUINANTE

Non c’è niente da fare: cambiare, crescere è un po’ soffrire e faticare.
Nei miei 7 anni di liceo classico ho imparato quello che scrive Eschilo nel coro dell’Agamennone e che, poi, riprende Sofocle nell’Edipo re: πάθει μάθος, si impara dal dolore. Per i Greci il dolore era una fonte di insegnamento. Nella tragedia greca, sempre e ancora attuale, è anche qualcosa di più: è la strada (stretta) che bisogna percorrere per giungere alla conoscenza.
E allora mi ritrovo a parlare di questo “segreto” ai miei figli sapendo che ogni tanto mi dovrò fare da parte perchè la vita li schiaffeggi per bene come ha fatto con me (e con te che leggi…).

Perchè se mi sbuccio io le ginocchia per lui, allora un figlio non comprenderà mai che cadere fa male.
Ma come è difficile guardare senza intervenire. Avere in mano i cerotti aspettando quel tonfo necessario.
Essere padre in questa attesa sanguinante.
E mi rendo conto che questa storia vale per tutti: per migliorare non possiamo camminare le strade già camminate. Un po’ bisogna sempre osare, esporsi, rischiare di perdere qualcosa per altro.
San Giovanni della Croce – se non ricordo male – diceva una cosa tipo: “Per giungere a ciò che non sai, devi passare per dove non sai”.
E’ proprio vero, ma lo possiamo dire: “Che palle?”.

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