SERVIZIO: L’ALTRO NOME DELLA LEADERSHIP

Nel 2004, nonostante fossi ancora un giovinastro senza arte né parte, mi candidai e vinsi il Congresso delle Acli provinciali di Roma. Le Acli sono una grande associazione che conta a livello nazionale oltre un milione di tesserati.
Venni eletto non tanto per la mia competenza, né per la mia esperienza, ma per l’amore e la passione che ci mettevo nell’ascoltare i vari presidenti dei circoli, provando a risolvere i loro problemi. Le Acli di Roma, all’epoca, non se la passavano molto bene, ma nonostante queste difficoltà quando sono diventato presidente, avevano circa 40.000 tesserati di sistema, e sedici sedi di Patronato e di Caf, per un totale di oltre sessanta dipendenti. Insomma: non proprio una passeggiata di salute per un ventisettenne inesperto. E così mi sono ritrovato a dover assicurare ogni mese decine di stipendi, a gestire le varie sedi pagando affitti e bollette, a portare avanti tutte le relazioni istituzionali interloquendo con la schiena dritta con sindaci e presidenti della Regione.
Devo essere sincero: in quegli anni difficili, faticavo ad addormentarmi per le preoccupazioni e le responsabilità. E una sera ho capito che l’unica cosa che dovevo fare era mettermi al servizio. Che non mi veniva richiesto un curriculum impeccabile, ma una gran voglia di darmi in pasto e di lavorare. Semplicemente di mettermi in gioco totalmente incontrando le persone che chiedevano aiuto o scaricando gli scatoloni. E lì ho capito che la leadership ha molto a che fare con il servizio e l’esempio. Non ero stato votato perché avevo promesso la soluzione di tutti i problemi, ma perché ci credevo tanto. Perché non mi risparmiavo, non facevo calcoli e ci provavo sempre, senza badare alla stanchezza. Mi avevano votato perchè mi spaccavo la schiena ed ero disposto, con il mio motorino sgangherato, a girare i circoli sul territorio.
Da quando faccio corsi sulla leadership etica, ho sperimentato che questo spirito di servizio si può insegnare. Ed è uno dei segreti più grandi che impatta maggiormente nel cambiamento di situazioni lavorative ormai incancrenite, perché non c’è dipendente che lavora con più passione di quello a cui hai lavato i piedi, di quello che ha visto il tuo desiderio di mettersi al suo servizio. Provare per credere.
Ps: dimenticavo… se volete ascoltare le mie pillole sulla leadership etica potete farlo su Spotify cliccando qui https://spoti.fi/3hsItOu o su Podcast cliccando qui https://apple.co/3a3Ns4E

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