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Gigi de Palo
 
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Home 2015 Aprile (Pagina 2)

Mese: Aprile 2015

Barconi nel Mediterraneo, la persona umana umiliata, ferita, uccisa

20 Aprile 2015 27 Aprile 2015News

Tra semplificazioni di sinistra e strumentalizzazioni di destra c’è la persona umana che viene umiliata, ferita, uccisa ogni giorno sui barconi che affondano nel Mediterraneo. Tra le polemiche e le…

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Gigi e Niko De Palo: “papa’, raccontami la tua vita da sordo”

15 Aprile 2015 16 Aprile 2015News

(clicca sulla foto per guardare il video) Ecco l’intervista fatta ieri nella trasmissione Siamo noi a mio padre, sordo dall’età di nove mesi. Per me è stata un’esperienza stupenda. Un…

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Intervistare tuo padre… sordo!

14 Aprile 2015 14 Aprile 2015News

Sono emozionato perché oggi alle 15,20 nella puntata di Siamo Noi dedicata ai sordi, intervisterò in diretta mio padre Niko, non udente sin dalla prima infanzia a causa di una…

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  • gigidepalo

    A quanti - e sono numerosissimi - mi stanno scrive A quanti - e sono numerosissimi - mi stanno scrivendo perché sono esauriti i posti per la presentazione di questa sera del libro di don Fabio Rosini, vorrei dire che stiamo organizzando il 14 febbraio alle 18 un’altra presentazione (in un luogo molto grande) con ospiti molto interessanti.

A beve daremo indicazioni logistiche!

Intanto leggete il libro…
    AVERE MEMORIA O FARE MEMORIA In un’altra vita s AVERE MEMORIA O FARE MEMORIA

In un’altra vita sono stato Asessore alla scuola del comune di Roma e avevo il privilegio di accompagnare i ragazzi nei vari viaggi della memoria. In quel periodo, grazie all’incontro con i testimoni oculari di quello che avvenne ad Auschwitz, ho compreso che la memoria non si ha, ma si fa.
Fare memoria è una postura, un moto, un atteggiamento attivo e non passivo, un cammino, un percorso.
In questi viaggi ho avuto più e più volte l’occasione dj parlare e ascoltare Sami Modiano che con i suoi racconti mi ha fatto capire che abbiano questa vita per donarla. Che se ci siamo o se non ci siamo non è la stessa cosa. E che la sofferenza e il dolore possono essere messi al servizio degli altri. Sami ad un certo punto della sua vita, non senza fatica, ha deciso che non bastava più avere memoria e ha iniziato a fare memoria incontrando e raccontando la sua storia a migliaia di ragazzi. Io per primo l’ho ascoltato e ha cambiato il mio sguardo sulle cose. Con la sua vita sta costruendo cittadini migliori. Nonostante l’età sta continuando ad andare nelle scuole mettendo mattoni importanti per il futuro dei nostri figli. E noi possiamo fare una sola cosa: ascoltare e dire grazie!

Oggi, ma non solo oggi, facciamo memoria perché anche ora in questo momento, nel mondo, nel silenzio puoi assoluto la dignità della vita umana viene calpestata.
    ROOMING IN COI PAPA’ Ho sempre vissuto in tutt ROOMING IN COI PAPA’
 
Ho sempre vissuto in tutti i modi possibili il parto accanto alla madre dei miei 5 figli, soffrendo con lei e cercando di non perdermi nemmeno un istante di quel momento così delicato e così bello. Sono ormai giorni che, in casa, non riusciamo a non parlare di questa famiglia dilaniata dal dolore, ripetendoci che un incidente simile sarebbe potuto accadere molte volte anche a noi, purtroppo. Quante volte ci siamo addormentati con ciascuno dei nostri figli, appena nati, nel lettone. Questo bambino urla in quel pianto smorzato da una morte prematura eppur così assordante che il male dell’uomo nasce dalla solitudine e dal bisogno della ricerca di un capro espiatorio attraverso cui liberarsi del meraviglioso peso di essere tutti vitalmente importanti l’uno per l’altro. Dio solo sa quanto è stato duro e in naturale non coccolare mia moglie la notte del parto. Facciamo in modo che le neomamme possano trovare conforto e riposo nelle attenzioni dei papà che, la notte in cui diventano padri non desiderano null’altro che stare svegli a vegliare i loro amori.

Queste le mie 1.000 battute spazi inclusi di questa setta una su Leggo
    Oggi 23 Gennaio, alle ore 21,00, su Zoom, ti aspet Oggi 23 Gennaio, alle ore 21,00, su Zoom, ti aspettiamo per un nuovo webinar formativo di IMMISCHIATI.

Sarà con noi il Presidende dell’Azione Cattolica Italiana Giuseppe Notarstefano.

Come al solito per partecipare basta iscriversi ad Immischiati che, lo ricordo, è assolutamente gratuito.

Noi - come sempre - proviamo a non rassegnarci!
    Assegno unico e politiche familiari nella legge di Assegno unico e politiche familiari nella legge di bilancio…
#assegnounico #assegnounicouniversale #famiglia
    Instagram post 18106357519306740 Instagram post 18106357519306740
    ROMA ROMA ROMA Mi metto a totale disposizione, g ROMA ROMA ROMA 

Mi metto a totale disposizione, gratuitamente e senza alcun incarico ufficiale, per provare a migliorare la vita delle famiglie nella mia città. 
Chi vuole “immischiarsi” e darmi una mano?

Metto in chiaro le cose: gratuitamente e con tanta voglia di lavorare.
Chi fosse interessata/o mi scriva su gigidepalo2@gmail.com 

IO NON MI RASSEGNO!
    BOZZOLI Gestire tre adolescenti insieme a tavola BOZZOLI

Gestire tre adolescenti insieme a tavola non è la cosa più facile del mondo. Si accendono tra di loro con una facilità estrema, urlano, ridono, dicono parolacce, si rincorrono nel corridoio…
Se ridi con loro esagerano nello scherzo fino a rovinare tutto, se li riprendi si offendono e se ne vanno permalosi a sbuffare o a piangere sul letto. Adesso li vedi felici e sereni, tra pochi secondi tristi e privi di speranza. Come fai, sbagli. Eppure si percepisce il fuoco che hanno dentro. La passione di vita. La fame di futuro e di felicità. E allora capisci che il gioco vale la candela. È un massacro, ma con un fine nobile: la costruzione della loro personalità. Il loro posto nel mondo. La loro autonomia in questo tempo complesso. È un tempo di attesa che fa spesso desiderare la resa. Ma in realtà hanno solo voglia di vedere se resti fino alla fine, se confermi, con una tenacia che a volte sfiora il masochismo, che vale sempre la pena di stare a vedere come andrà a finire. Cosa o chi uscirà dal bozzolo della trasformazione. E soprattutto, se sarai ancora disposto a ri-conoscerlo e amare ancora questa nuova vita, questa volta adulta. 

Questo il mio pezzo di oggi su Leggo…
    FRAGILE Ti dò una brutta, anzi una bella notizia FRAGILE

Ti dò una brutta, anzi una bella notizia: anche tu sei fragile. È inutile che fai finta di essere così “muscolare”, un duro o una dura, mostrando che le cose non ti toccano e che comunque sei infrangibile, una di quelle persone che non viene scalfita da nulla. È inutile che ti nascondi dietro a quella freddezza e rigidità: anche tu sei fragile, devi farci i conti. Accettalo, accogli questa fragilità perché è un tesoro e dietro c’è un grande segreto che ognuno scopre a tempo debito, ma la maggior parte delle persone evitano di scoprirlo, perché allontanano questa fragilità.
Dietro a questa fragilità c’è la tua essenza, c’è un bene nascosto che nemmeno immagini.
    Instagram post 18239480833153875 Instagram post 18239480833153875
    LA GRANDE SFIDA Non so se avete visto il film “ LA GRANDE SFIDA

Non so se avete visto il film “Dont look up”, uscito lo scorso anno su Netflix…
Una coppia di astronomi scoprono che una cometa che si trova nel nostro sistema solare e grande quanto l’Everest è in rotta di collisione con la Terra, ma incredibilmente nessuno sembra preoccuparsi per la minaccia che grava sul pianeta. E tutti continuano a vivere come se nulla fosse…
 
Ecco la denatalità è un po’ come questa cometa.
 
È un terremoto pericoloso perché silenziosamente distrugge le fondamenta del nostro Paese senza mostrare le crepe sul muro del salotto.
Sembra che tutto vada bene, che tutto proceda normalmente, ma poi - quando meno ce lo aspettiamo - arriva il cambiamento irreversibile.
Perché anche se non vediamo gli squarci sul muro, le fondamenta sono compromesse e la casa crolla.
 
Perchè ad un certo punto i dati Istat- oggi solo numeri da commentare - diventeranno realtà ineluttabile.
E allora arriveranno anche le crepe sul muro.
 
Ma vi do una notizia: la situazione se non facciamo subito qualcosa non si sistemerà.
Volete una previsione, non da un demografo, ma da un padre di famiglia come me? Nel 2024 avremo ancora meno figli rispetto al 2023.
Come faccio a saperlo?
Perché non decidere è decidere.
Decidere di aspettare è prendere una decisione: la decisione di far peggiorare la situazione.
Non intervenire è fare una scelta.
 
Per questo da un paio di anni, oltre ad organizzare gli Stati Generali della Natalità, oltre ad aver dato vita ad una Fondazione per la Natalità e chiedere un Ministero per la Natalità abbiamo chiesto e continueremo a chiedere un Commissario per la Natalità. Una figura che possa lavorare gomito a gomito con il Ministero dandosi un obiettivo chiaro e sostenibile.
Da qualche tempo (un annetto) insieme ai prof Blangiardo e Rosina, demografi, insistiamo con #quota500 mila nuovi nati entro il 2033.
Ce lo siamo dati un target o continuiamo a lamentarci della denatalità commentando ogni giorno gli articoli di giornale?
Proviamoci. 

È la grande sfida del futuro dell’Italia.
    IMMISCHIATI ANCHE NEL 2023 Questa sera alle 21 no IMMISCHIATI ANCHE NEL 2023

Questa sera alle 21 non perdetevi il webinar di IMMISCHIATI con Anna Fiscale, imprenditrice.

Qui potete vedere un video sul progetto QUID, l’impresa sociale veronese creata da lei, capace di trasformare le fragilità in valore https://tinyurl.com/y4rfujhf

Per partecipare come sempre iscrivetevi su www.immischiati.it
    NON SPEGNERE IL CERVELLO Leggo divertito e un fil NON SPEGNERE IL CERVELLO

Leggo divertito e un filino amareggiato gli articoli del Corriere della Sera relativi alla morte di Benedetto XVI. Io capisco che i click portino pubblicità, ma voler creare il “personaggio”, padre George trasformandolo in un controaltare di Papa Francesco, come fosse ormai il paladino dell’ala tradizionalista mostra ignoranza e poca conoscenza della Chiesa Cattolica.
Benedetto XVI non era il Papa dei tradizionalisti, ma di tutti. Così come Francesco non è il Papa dei conservatori. Io capisco che - checchè ne dica la Murgia - il mondo dei media non ama la complessità, ma ridurre la riflessione bimillenaria all’interno della Chiesa in una discussione tra opposte tifoserie legate a due categorie più politiche che ecclesiali sia una semplificazione che i lettori non meritano.
La fede è fuoco, è magma, è spirito e non la di può maneggiare con le solite categorie.
Progressismo e conservatorismo sono le etichette che usa il mondo per banalizzare ragionamenti molto più alti e profondi. 
Ed è divertente vedere come i media invece di “mediare” ormai polarizzino gli scontri. Invece di aiutare ad approfondire per una comprensione maggiore, trovino scorciatoie. 
Invece di educare alla complessità, la negano.

La Chiesa - vivaddio - è una famiglia ed in famiglia si discute, ci si confronta, ci si corregge, ci si accoglie, ci si arrabbia, ci si fa male… tutto perché ci si ama. Nonostante le differenze.

Quindi evitiamo di seminare zizzania. Piangiamo ancora Benedetto XVI e ringraziamo Dio di avere tra noi Papa Francesco. Hanno mostrato di sapersi voler bene senza parlare male l’uno dell’altro. Ora i giornali provano a raccontarci il contrario strumentalizzando. Ma valgono più 10 anni di vita concreta di una persona o tre giorni di ricostruzioni giornalistiche? Non spegniamo il cervello.
    E TU CHE VUOI FARE? A me non piace chi imbratta d E TU CHE VUOI FARE?

A me non piace chi imbratta di vernice i muri o i quadri nei musei. Così come non mi piace chi si sdraia in autostrada impedendo agli altri di andare a lavorare. Non mi piace perché, alla fine, chi ci rimette sono sempre gli ultimi costretti a ripulire e sistemare. Perché alla fine il torto non lo fai alle multinazionali che inquinano, ma alla povera gente. Però, c’è un però, questo immobilismo della politica sui temi ambientali meriterebbe uno scossone. I nostri figli pongono domande e chiedono risposte. E se per mio padre il futuro era una promessa, per me un’incognita, per i nostri figli è una minaccia. Non si può buttarla in caciara all’infinito. Né si può continuare con questo balletto che non porta a niente. E allora che facciamo? Aspettiamo all’infinito che sia troppo tardi? Accettiamo passivamente che la temperatura aumenti e che la situazione diventi irreversibile? Noi ne abbiamo parlato a casa e abbiamo deciso che non ci va più bene aspettare. Magari non ci ritroverete a sporcare di vernice i monumenti, ma qualcosa la faremo. E tu che vuoi fare?
    IL PRIMO PASSO
 
Diciamocelo: siamo veramente all’interno di un “cambiamento di epoca” e il nuovo è più veloce di quanto pensassimo. O almeno di quanto pensassi io.
I social network, che sono gli strumenti ed i protagonisti indiscussi di questa trasformazione, se li abitiamo passivamente ci porteranno ad essere dei lobotomizzati che scrollano reel convinti di fare il giro del mondo entrando nei racconti di quei pochi fortunati che possono permettersi la vita che molti avrebbero voluto. E allora capita che, invece di incazzarti con questa folle ostentazione di ricchezza, non solo la cominci ad apprezzare perché almeno così ti sembra di viverla anche tu, ma ne diventi anche l’ossigeno con le tue visualizzazioni, i tuoi like e i tuoi commenti. Un cane che si morde la coda.
 
Ieri alle sette e mezza ero in fila a San Pietro per portare anche il mio ultimo saluto a Benedetto XVI. C’era già parecchia gente. La cosa che mi ha fatto male è stato il vedere la frenesia mediatica al posto del raccoglimento silenzioso. Davvero stonava l’ansia della foto, del video, della storia da condividere su Instagram passando davanti ad un defunto. Come se fosse più importante immortalare l’attimo che viverlo. Raccontarlo che farne esperienza concreta. E allora credo che se si perde il senso della realtà, allora il digitale diventa davvero virtuale.
 
Il mio non è un giudizio, ma una preoccupazione. Ho la sensazione che il giocattolo ci stia sfuggendo di mano. Non c’è più un’attesa che non senta il desiderio di essere distratta da una scrollatina. 
 
Ma tutto questa condivisione non è fichissima? Sì è fichissima, ma sento che ci sta portando lontani dal bersaglio. Sento che sta fiaccando la partecipazione. Sento che sta generando confusione e soprattutto sta diventando una specie di droga che ci impedisce di riflettere e pensare in modo critico.
 
Cosa fare? Ci sto pensando. Intanto averne consapevolezza è parte del cambiamento. Ogni percorso comincia con il primo passo.
    Auguri!!!! Auguri!!!!
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