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Gigi de Palo
 
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Home Posts Tagged "scuola"

Tag: scuola

Nomadi: assurdo bloccare l’ingresso degli studenti a scuola

29 Novembre 2014 10 Dicembre 2014Comunicati

Il Gesto di Blocco Studentesco è una semplice strumentalizzazione politica. Rom, italiani, ebrei, musulmani, disabili, cristiani. Se arriviamo a strumentalizzare politicamente i ragazzi che studiano non andremo lontano. Anche per questo…

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    Oggi mi è presa così… Oggi vorrei raccontarvi Oggi mi è presa così…
Oggi vorrei raccontarvi del fatto che se io mi sono sposato e ho fatto non uno, ma cinque figli (e mi tremano i polsi solo a pensarci), non l’ho fatto perchè in Italia conviene sposarsi, non l’ho fatto perchè c’erano delle agevolazioni fiscali o il quoziente familiare come in Francia… 
No, l’ho fatto perchè era bello. Perché non desideravo altro.
Così come non desiderano altro tutti quei giovani che, una volta laureati, lasciano l'Italia per realizzare i loro sogni lavorativi e familiari all'estero.
Così come non desiderano altro tutte quelle mamme costrette a nascondere il pancione perché altrimenti vengono licenziate dal datore di lavoro.
Perché, diciamocelo, l’Italia è un gran bel posto dove mettere al mondo un figlio, ma se lo fai vieni abbandonato.
Perchè conviene separarsi fittiziamente per avere tutte le agevolazioni del caso.
Perchè i figli vengono considerati un peso, un interesse particolare e non un bene comune.
In questo tempo le famiglie italiane hanno retto il peso più grande della pandemia e abbiamo scoperto (come se ce ne fosse bisogno) che senza famiglia non c’è futuro.
Senza figli non c’è speranza.
Siamo un Paese che sta morendo e non riusciamo a fare nulla per fermare questa emorragia demografica.
Ma a voi sembra normale che una delle prime cause di povertà in Italia sia il mettere al mondo un figlio?
Vuoi diventare povero in Italia? Fatti una famiglia.
E’ giunto il momento di mettersi tutti attorno ad un tavolo. 
Banche, imprese, società civile, media, sportivi, partiti politici.
Tutti i partiti politici.
Il recovery fund è un'occasione e non ci sarà data un’altra occasione. 
Questo Paese o riparte dalle famiglie o game over!
    BUONI MAESTRI In una delle mie vecchie vite sono BUONI MAESTRI

In una delle mie vecchie vite sono stato assessore alla scuola, alla famiglia e ai giovani del Comune di Roma e una delle cose più belle che abbia mai fatto è stato accompagnare gli studenti delle classi superiori nei viaggi della memoria. Sono stato tre volte ad Auschwitz e, tutte le volte, sono tornato cambiato e arricchito. Non tanto per la visita al campo di concentramento, quanto per la possibilità di ascoltare il racconto commovente dei sopravvissuti. Qualche giorno fa, me ne stavo in salone a rispondere alle mail quando sento mio figlio Giovanni chiamarmi come se fosse crollato il palazzo: “Papà corri, vieni a vedere!”. Trafelato e spaventato lo raggiungo in cucina. Lui mi guarda emozionato e mi dice “C’è Sami Modiano che fa il vaccino. Se lo fa lui me lo voglio fare anche io”. Sami è uno dei pochi sopravvissuti rimasti, uno di quelli che è riuscito a trasformare il dolore in amore. Uno di quelli che vorresti abbracciare una volta al giorno. Uno di quelli che ti aiuta ad educare i tuoi figli anche solo andando a fare il vaccino. Uno di quelli a cui vuoi bene perchè ti ricorda che l’umanità ha un futuro. Un testimone, un buon maestro.
    TUTTI SIAMO LEADER “No, no… ma io non sono un TUTTI SIAMO LEADER

“No, no… ma io non sono un leader”. Quante volte ho ascoltato questa frase. Una sorta di scusa, di giustificazione, di alibi. Un mettere le mani avanti. Come a dire: “Io faccio solo il mio lavoro, non ho velleità”. Ma chi lo ha detto che un leader debba essere per forza ambizioso? Un leader ha la capacità di influenzare, quindi di motivare o demotivare gli altri, quelli intorno a lui, siano essi colleghi di lavoro, sottoposto o collaboratori. E quando sento quella frase: “Io non sono un leader”, la mia risposta è sempre la stessa: “Comunque che tu lo voglia o meno hai una leadership. Devi solo scegliere se esercitarla verso il bene, verso il male o seppellirla”.

Ogni persona umana ha qualcosa da dire e da dare al mondo, ciascuno di noi può portare un contributo. Anche tu ed io, che amiamo seppellire la nostra leadership spaventati dalle nostre insicurezza e ci ripetiamo sempre, sbagliando: “No, ma io non sono un leader”.

Ps: se volete ascoltare le mie pillole sulla leadership etica potete farlo su Spotify cliccando questo link https://spoti.fi/3hsItOu
    Qui facciamo passi da gigante. Dopo i primi passi, Qui facciamo passi da gigante.
Dopo i primi passi, adesso anche il nome.
È più Giuorgio che Giorgio, ma vale lo stesso no?

#adessovieneilbello #civediamoacasa #thisisus #theluckyfew #downsyndrome #altrochesindromedidown #famiglia #openfamiglia #family #libridaleggere #libri #librichepassione #libribelli #letture #amore #love #figli #assegnounico #buongiorno
    “𝙸𝚕 𝚙𝚛𝚎𝚣𝚣𝚘 𝚙𝚊𝚐𝚊𝚝𝚘 𝚍𝚊𝚕𝚕𝚊 𝚋𝚛𝚊𝚟𝚊 𝚐𝚎𝚗𝚝𝚎 𝚌𝚑𝚎 𝚗𝚘𝚗 𝚜𝚒 𝚒𝚗𝚝𝚎𝚛𝚎𝚜𝚜𝚊 𝚍𝚒 𝚙𝚘𝚕𝚒𝚝𝚒𝚌𝚊 𝚎̀ 𝚍𝚒 𝚎𝚜𝚜𝚎𝚛𝚎 𝚐𝚘𝚟𝚎𝚛𝚗𝚊𝚝𝚊 𝚍𝚊 𝚙𝚎𝚛𝚜𝚘𝚗𝚎 𝚙𝚎𝚐𝚐𝚒𝚘𝚛𝚒 𝚍𝚒 𝚕𝚘𝚛𝚘.”

𝙿𝙻𝙰𝚃𝙾𝙽𝙴
    BOH! In queste ore ho ricevuto tante telefonate e BOH!

In queste ore ho ricevuto tante telefonate e messaggi di famiglie preoccupate che mi chiedono spiegazioni su ciò che sta accadendo. 
La mia risposta è la stessa per tutti: “Boh!”.
Cosa succederà non lo so io e non lo sa nessuno. Ma so quello che vorrei che accadesse.
Se siete capitati su questa pagina negli ultimi giorni, saprete - l’ho detto e scritto più e più volte in quest’ultimo periodo – che non apprezzo il piano del Recovery fund presentato dal Governo (anche con gli ultimi cambiamenti), tuttavia non avrei mai voluto trovarmi in questa situazione. 
Al di là del colore dei governi, sono per la durata perché solo con il tempo si possono fare riforme serie e strutturali, come quelle che chiediamo da tanto per le famiglie.

Il timore più grande è quello di vedere il solito film già visto: le tifoserie, le chiacchiere da bar, le litigate nei talk show mentre la pandemia avanza e il Paese va in crisi.

Alle famiglie italiane viene sempre chiesto di capire la politica, la quale ci lascia sempre un’immagine litigiosa e amara. La Politica, però, non interpreta mai il Paese. È sempre un dialogo a senso unico. Un’immedesimazione univoca.

Tutto questo cosa provoca? Disaffezione. Madri e padri di famiglia sono stanchi perchè - in qualsiasi caso - oggi andranno comunque a lavorare con tutte le difficoltà della situazione. E la politica invece di essere percepita come la più alta forma della carità diventa nauseabonda. Una perdita di tempo. Un libro già scritto.

Ed è un peccato avere una frattura del genere tra politica e cittadini. Così come è un peccato la disaffezione dei giovani alla Cosa pubblica.

Siamo tutti stanchi. L’unica cosa che vorrei che accadesse è che gli italiani facessero gli italiani e, come accade nei momenti di crisi, tirino fuori il meglio di loro. Se vado d’accordo io con mia moglie nonostante le grandi differenze tra di noi, possono davvero andare d’accordo tutti. 
Serve un Governo di gente di buona volontà. Non ce ne frega nulla dei nomi, dei colori e delle ideologie: ci sono da fare 3 cose su cui siamo tutti d’accordo. Facciamole.
    NON COMBACIANO La sensazione è che il Governo r NON COMBACIANO 

La sensazione è che il Governo riguardo il Recovery fund stia perdendo la più grande occasione che abbiamo per cambiare (in meglio) il nostro Paese. Non a caso viene paragonato ad una sorta di Piano Marshall del ventunesimo secolo, in grado di far ripartire l’Europa.

Ma quale è la differenza rispetto al Piano Marshall? Il fatto che, questa volta, le tante risorse messe a disposizione dall’Europa (la maggior parte in prestito sulle teste dei nostri figli), alla luce delle schede trapelate dal Mef, non fanno minimamente “scopa” con i bisogni reali degli italiani. Non combaciano, sembrano appiccicaticce e prive di una ratio.

Apriamo una riflessione pubblica sulle priorità del nostro Paese: il Recovery fund non deve servire a realizzare i progettini che fino a ieri giacevano in fondo ai cassetti dei vari ministeri, ma a far ripartire un Italia vecchia, stanca e senza futuro.

Svegliatevi! Non ci sarà un’altra occasione.
    LEADERSHIP=DARE LA VITA Tutti abbiamo una leaders LEADERSHIP=DARE LA VITA

Tutti abbiamo una leadership che ci piaccia o non ci piaccia. Una funzione, un incarico, una responsabilità dalla quale influenziamo le persone. Un padre, una madre, una professoressa, la dirigente d’azienda, il presidente di un’associazione, un allenatore... un funzionario pubblico...
Tutti abbiamo qualcuno che ci segue, che guarda a noi per trovare ispirazione, che si fida di quello che facciamo o di quello che diciamo. E nell’era dei social network questo concetto è ancora più immediato...

La domanda centrale che dovremmo farci ogni giorno è: alla luce della leadership che hai, stai vivendo questa occasione da leader? E cioè: alla luce del fatto che ti è stata data una responsabilità (fosse anche solamente quella di padre o madre), la stai vivendo al cento per cento? La stai vivendo come una missione? Il tuo lavoro come lo fai? E’ il mezzo per portare lo stipendio a casa o il luogo dove ti giochi pienamente e dove provi a dare la vita?

Un buon leader prova sempre ad utilizzare la sua leadership per migliorare il mondo. Cerca di fare il suo dovere senza sciatteria o mediocrità, porta avanti il compito assegnato facendolo come un capolavoro, un’opera d’arte. 
Perché una leadership va vissuta da leader, altrimenti può fare danni. O, peggio, può far perdere tempo.
    ANDRÀ TUTTO BENE? La pandemia ha segnato le nost ANDRÀ TUTTO BENE?

La pandemia ha segnato le nostre vite. In molti hanno caricato di significato l’addio al 2020, come se bastasse cambiare calendario per cambiare la situazione che stiamo vivendo. Continuiamo a ripeterci che andrà tutto bene, ma sara vero? 

Questa storiella pellerossa mi ha fatto pensare proprio a questo. 
Come sarà il 2021? Dipende da noi!

Un anziano e saggio indiano per educare i suoi nipoti, raccontò una storia:
“Dentro di me infuria una lotta, è una lotta terribile fra due lupi. Un lupo rappresenta la paura, la rabbia, l’invidia, il dolore, il rimorso, l’avidità, l’arroganza, l’autocommiserazione, il senso di colpa, il rancore, il senso d’inferiorità, il mentire, la vanagloria, la rivalità, il senso di superiorità e l’egoismo.
L’altro lupo rappresenta la gioia, la pace, l’amore, la speranza, il condividere, la serenità, l’umiltà, la gentilezza, l’amicizia, la compassione, la generosità, la sincerità e la fiducia.
La stessa lotta si sta svolgendo dentro di voi e anche dentro ogni altra persona.”
I nipoti rifletterono su queste parole per un po’ e poi uno di essi chiese: “Quale dei due vincerà?”
L’anziano rispose: “Quello a cui dai da mangiare”.
    QUI SI CAMMINA... Ci è voluto tanto, ma ce l’ QUI SI CAMMINA...

Ci è voluto tanto, ma ce l’abbiamo fatta.
Giorgio Maria cammina. Piccoli, molto piccoli, passi possibili, ma pur sempre passi.
Sono soddisfazioni enormi, grandi vittorie che cambiano la vita: adesso sono cavoli nostri. Già fa casini inenarrabili così, figuriamoci adesso che cammina.

Passo dopo passo si raggiunge la vetta. Me lo devo ricordare quando, sul lavoro le cose non vanno come vorrei...

#adessovieneilbello #civediamoacasa #thisisus #theluckyfew #downsyndrome #altrochesindromedidown #famiglia #openfamiglia #family #libridaleggere #libri #librichepassione #libribelli #letture #amore #love #figli #assegnounico #buongiorno
    𝐶𝑖𝑎𝑜 𝐺𝑖𝑔𝑖! 𝑁𝑜𝑛 𝑐𝑖 𝑐𝑜𝑛𝑜𝑠𝑐𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑚𝑎 𝑣𝑜𝑙𝑒𝑣𝑜 𝑝𝑟𝑜𝑝𝑜𝑟𝑡𝑖 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜: ℎ𝑎𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑓𝑎𝑚𝑖𝑔𝑙𝑖𝑒 𝑐ℎ𝑒 ℎ𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑖𝑚𝑚𝑒𝑑𝑖𝑎𝑡𝑜 𝑏𝑖𝑠𝑜𝑔𝑛𝑜 𝑑𝑖 𝑠𝑜𝑙𝑑𝑖, 𝑑𝑖 𝑝𝑎𝑔𝑎𝑟𝑒 𝑙𝑒 𝑏𝑜𝑙𝑙𝑒𝑡𝑡𝑒, 𝑓𝑎𝑟𝑒 𝑙𝑎 𝑠𝑝𝑒𝑠𝑎, 𝑖𝑛𝑠𝑜𝑚𝑚𝑎...𝑐𝑜𝑠𝑒 𝑑𝑎 𝑓𝑎𝑚𝑖𝑔𝑙𝑖𝑒?

𝑃𝑒𝑟𝑐ℎ𝑒̀ 𝑖𝑜 𝑝𝑜𝑡𝑟𝑒𝑖 𝑑𝑎𝑟𝑡𝑖 𝑙𝑎 𝑑𝑖𝑠𝑝𝑜𝑛𝑖𝑏𝑖𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑝𝑒𝑟 𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑠𝑠𝑖𝑚𝑖 5-6 𝑚𝑒𝑠𝑖 𝑎 𝑐𝑜𝑝𝑟𝑖𝑟𝑒 𝑢𝑛 𝑝𝑜' 𝑑𝑖 𝑠𝑝𝑒𝑠𝑒. 𝑆𝑜𝑛𝑜 𝑢𝑛 𝑚𝑒𝑑𝑖𝑐𝑜 𝑠𝑝𝑒𝑐𝑖𝑎𝑙𝑖𝑧𝑧𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑒 𝑎 𝑛𝑜𝑖 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑔𝑟𝑎𝑛𝑑𝑖𝑛𝑖 𝑐𝑖 ℎ𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑖𝑛𝑔𝑎𝑔𝑔𝑖𝑎𝑡𝑖 𝑠𝑢𝑖 𝐶𝑜𝑣𝑖𝑑 𝑐𝑜𝑛 𝑑𝑒𝑖 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑎𝑡𝑡𝑖 𝑚𝑜𝑙𝑡𝑜 𝑣𝑎𝑛𝑡𝑎𝑔𝑔𝑖𝑜𝑠𝑖 𝑒 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑎 𝑐𝑜𝑠𝑎 𝑚𝑖 ℎ𝑎 𝑐𝑟𝑒𝑎𝑡𝑜 𝑢𝑛 𝑝𝑜' 𝑑𝑖 "𝑠𝑐𝑜𝑚𝑝𝑒𝑛𝑠𝑜", 𝑝𝑒𝑟𝑐ℎ𝑒̀ 𝑛𝑜𝑖 𝑎𝑣𝑟𝑒𝑚𝑚𝑜 𝑓𝑎𝑡𝑡𝑜 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑞𝑢𝑒 𝑖𝑙 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑜 𝑙𝑎𝑣𝑜𝑟𝑜 𝑠𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑛𝑒𝑠𝑠𝑢𝑛 𝑠𝑜𝑙𝑑𝑜 𝑖𝑛 𝑝𝑖𝑢̀. 𝑄𝑢𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑜𝑔𝑔𝑖 𝑡𝑖 ℎ𝑜 𝑠𝑒𝑛𝑡𝑖𝑡𝑜 𝑝𝑎𝑟𝑙𝑎𝑟𝑒 𝑛𝑒𝑙 𝑣𝑖𝑑𝑒𝑜 𝑚𝑒𝑠𝑠𝑎𝑔𝑔𝑖𝑜 ℎ𝑜 𝑝𝑒𝑛𝑠𝑎𝑡𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑖 𝑠𝑜𝑙𝑑𝑖 𝑝𝑜𝑡𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑜 𝑎𝑣𝑒𝑟𝑒 𝑢𝑛 𝑠𝑒𝑛𝑠𝑜. 

𝑈𝑠𝑖𝑎𝑚𝑜𝑙𝑖! 𝐷𝑖𝑚𝑚𝑖 𝑡𝑢 𝑐𝑜𝑚𝑒! 𝐶𝑖𝑜𝑒̀ 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑜 𝑣𝑢𝑜𝑖 𝑚𝑒𝑡𝑡𝑒𝑟𝑚𝑖 𝑖𝑛 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑎𝑡𝑡𝑜 𝑐𝑜𝑛 𝑓𝑎𝑚𝑖𝑔𝑙𝑖𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑐𝑜𝑛𝑜𝑠𝑐𝑖 𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑎𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝑐𝑒𝑟𝑡𝑜 𝑐ℎ𝑒 ℎ𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑏𝑖𝑠𝑜𝑔𝑛𝑜 𝑜 𝑠𝑒 𝑣𝑢𝑜𝑖 𝑓𝑎𝑟𝑒 𝑡𝑒 𝑑𝑎 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑚𝑒𝑑𝑖𝑎𝑟𝑖𝑜, 𝑛𝑒𝑙 𝑠𝑒𝑛𝑠𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑖𝑜 𝑔𝑖𝑟𝑜 𝑢𝑛 𝑡𝑜𝑡 𝑑𝑖 𝑠𝑜𝑙𝑑𝑖 𝑎𝑙 𝑚𝑒𝑠𝑒 𝑎 𝑡𝑒 𝑒 𝑡𝑢 𝑙𝑖 𝑔𝑒𝑠𝑡𝑖𝑠𝑐𝑖 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑟𝑖𝑡𝑖𝑒𝑛𝑖 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑜𝑝𝑝𝑜𝑟𝑡𝑢𝑛𝑜. 𝐼𝑜 𝑝𝑟𝑒𝑓𝑒𝑟𝑖𝑟𝑒𝑖 𝑓𝑎𝑟𝑒 𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑠𝑎 𝑖𝑛 𝑚𝑎𝑛𝑖𝑒𝑟𝑎 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑎𝑛𝑜𝑛𝑖𝑚𝑎 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑖𝑏𝑖𝑙𝑒, 𝑞𝑢𝑖𝑛𝑑𝑖 𝑠𝑒 𝑡𝑢 𝑓𝑎𝑐𝑒𝑠𝑠𝑖 𝑑𝑎 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑚𝑒𝑑𝑖𝑎𝑟𝑖𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑚𝑒 𝑠𝑎𝑟𝑒𝑏𝑏𝑒 𝑢𝑛'𝑜𝑡𝑡𝑖𝑚𝑎 𝑠𝑜𝑙𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒, 𝑐𝑜𝑠𝑖̀ 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑙𝑒 𝑓𝑎𝑚𝑖𝑔𝑙𝑖𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑖 𝑠𝑒𝑛𝑡𝑖𝑟𝑒𝑏𝑏𝑒𝑟𝑜 𝑖𝑛 𝑑𝑒𝑏𝑖𝑡𝑜 𝑐𝑜𝑛 𝑢𝑛𝑎 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑎 𝑚𝑎 "𝑐𝑜𝑛 𝑙𝑎 𝑃𝑟𝑜𝑣𝑣𝑖𝑑𝑒𝑛𝑧𝑎" (𝑚𝑒𝑡𝑡𝑖𝑎𝑚𝑜𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑠𝑖̀). 
𝐷𝑖𝑐𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑝𝑢𝑜𝑖 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑠𝑢 𝑢𝑛 𝑏𝑢𝑑𝑔𝑒𝑡 𝑑𝑖 𝑐𝑖𝑟𝑐𝑎 2000 𝑒𝑢𝑟𝑜 𝑎𝑙 𝑚𝑒𝑠𝑒. 𝑃𝑜𝑖 𝑐𝑖 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑎𝑔𝑔𝑖𝑢𝑠𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑠𝑡𝑟𝑎𝑑𝑎 𝑓𝑎𝑐𝑒𝑛𝑑𝑜...𝑝𝑜𝑡𝑟𝑒𝑖 𝑎𝑟𝑟𝑖𝑣𝑎𝑟𝑒 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑎 𝑢𝑛 𝑝𝑜' 𝑑𝑖 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑚𝑎 𝑚𝑖 𝑑𝑒𝑣𝑜 𝑟𝑒𝑔𝑜𝑙𝑎𝑟𝑒 𝑐𝑜𝑛 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑒 𝑛𝑢𝑜𝑣𝑒 𝑒𝑛𝑡𝑟𝑎𝑡𝑒.
𝐺𝑟𝑎𝑧𝑖𝑒 𝑒 𝑠𝑝𝑒𝑟𝑜 𝑎 𝑝𝑟𝑒𝑠𝑡𝑜!

Tutto nasce da questa lettera ricevuta lo scorso marzo.

Chiaramente ho subito messo in contatto la giovane dottoressa con una famiglia che ci chiedeva aiuto.
Nei giorni scorsi sono arrivate altre lettere di famiglie che - avendo un contratto di lavoro da dipendente - mettevano a disposizione anche metà delle loro entrate per famiglie i cui componenti erano partite Iva e, quindi, impossibilitati ad andare a lavorare a causa del Lockdown.

E allora a maggio abbiamo iniziato a lavorare ad un’idea innovativa: cercare di dare un senso e organizzare bene questa osmosi tra famiglie che è nata spontaneamente.

Volete altre notizie? Seguiteci perché tra  qualche giorno vi chiederemo di darci una mano...
    MI VIENE DA PIANGERE, MA NON MI RASSEGNO Dovrebbe MI VIENE DA PIANGERE, MA NON MI RASSEGNO

Dovrebbe essere la notizia del giorno, i quotidiani e i telegiornali dovrebbero aprire su questo e dare l'allarme. Il presidente Conte dovrebbe lasciare ogni impegno per concentrarsi sul tema senza altre distrazioni. Non si dovrebbe parlare di altro.

E invece non ci sarà nessuna prima pagina dedicata al crollo delle nascite.
Non ci saranno tavoli tecnici o commissari per la natalità.
Niente di niente.
Qualche tweet di circostanza, qualche grafico che conosciamo a memoria, il professor Blangiardo in tv e il solito interessantissimo editoriale di Rosina.

Ci siamo abituati al fatto che l’Italia ha il destino segnato.
Ci siamo assuefatti al crollo di tutto il sistema.
Le pensioni? Preferiamo non pensarci.
La sanità sarà a pagamento? No, dai, qualcosa accadrà nel frattempo. Il futuro è lontano. Ci penseranno quelli che verranno dopo di noi.

Io no!
Io non mi rassegno!
La politica deve tornare a fare la politica.
Ad anticipare i problemi, ad avere chiare le priorità, a seminare futuro per i nostri figli.
La nuova questione sociale di questo Paese è la natalità.
Perchè natalità e povertà non fanno solo rima.
Tra l'altro l’inverno demografico è un tema che metterebbe d'accordo tutti: maggioranza ed opposizione. Tutti dalla stessa parte.

Lo ripeto come uno scemo, come un disco rotto, come ius rompiscatole ormai, ma non posso non farlo: dentro il Recovery fund deve esserci un piano per il rilancio della natalità in Italia.
Una sorta di piano nel piano.
Non avremo altre occasioni.
Non possiamo aspettare passivamente che magicamente le cose cambino. Non cambieranno.
O meglio: cambieranno se le faremo cambiare.

Per questo e per tanti altri motivi il 14 maggio 2021 faremo gli Stati Generali della Natalità.
    𝗦𝗧𝗢𝗥𝗜𝗘𝗟𝗟𝗔 𝗠𝗢𝗟𝗧𝗢 𝗜𝗧𝗔𝗟𝗜𝗔𝗡𝗔

𝘊’𝘦𝘳𝘢 𝘶𝘯𝘢 𝘷𝘰𝘭𝘵𝘢 𝘶𝘯 𝘶𝘤𝘤𝘦𝘭𝘭𝘰 𝘤𝘰𝘯 𝘥𝘶𝘦 𝘵𝘦𝘴𝘵𝘦 𝘦 𝘶𝘯 𝘤𝘰𝘳𝘱𝘰: 𝘭𝘢 𝘵𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘥𝘪 𝘥𝘦𝘴𝘵𝘳𝘢 𝘦𝘳𝘢 𝘷𝘰𝘳𝘢𝘤𝘦 𝘦 𝘢𝘣𝘪𝘭𝘪𝘴𝘴𝘪𝘮𝘢 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘳𝘪𝘤𝘦𝘳𝘤𝘢 𝘥𝘦𝘭 𝘤𝘪𝘣𝘰, 𝘮𝘦𝘯𝘵𝘳𝘦 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘥𝘪 𝘴𝘪𝘯𝘪𝘴𝘵𝘳𝘢, 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘦𝘵𝘵𝘢𝘯𝘵𝘰 𝘨𝘩𝘪𝘰𝘵𝘵𝘢, 𝘦𝘳𝘢 𝘮𝘢𝘭𝘥𝘦𝘴𝘵𝘳𝘢.
𝘓𝘢 𝘵𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘥𝘪 𝘥𝘦𝘴𝘵𝘳𝘢 𝘳𝘪𝘶𝘴𝘤𝘪𝘷𝘢 𝘴𝘦𝘮𝘱𝘳𝘦 𝘢 𝘯𝘶𝘵𝘳𝘪𝘳𝘴𝘪 𝘢 𝘴𝘢𝘻𝘪𝘦𝘵𝘢̀, 𝘮𝘦𝘯𝘵𝘳𝘦 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘥𝘪 𝘴𝘪𝘯𝘪𝘴𝘵𝘳𝘢 𝘦𝘳𝘢 𝘪𝘯𝘤𝘦𝘴𝘴𝘢𝘯𝘵𝘦𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘵𝘰𝘳𝘮𝘦𝘯𝘵𝘢𝘵𝘢 𝘥𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘧𝘢𝘮𝘦.
𝘌 𝘤𝘰𝘴𝘪̀ 𝘶𝘯 𝘨𝘪𝘰𝘳𝘯𝘰 𝘭𝘢 𝘵𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘴𝘪𝘯𝘪𝘴𝘵𝘳𝘢 𝘥𝘪𝘴𝘴𝘦 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘥𝘦𝘴𝘵𝘳𝘢: “𝘊𝘰𝘯𝘰𝘴𝘤𝘰, 𝘲𝘶𝘪 𝘷𝘪𝘤𝘪𝘯𝘰, 𝘶𝘯’𝘦𝘳𝘣𝘢 𝘴𝘲𝘶𝘪𝘴𝘪𝘵𝘢 𝘥𝘪 𝘤𝘶𝘪 𝘵𝘪 𝘥𝘦𝘭𝘪𝘻𝘪𝘦𝘳𝘦𝘴𝘵𝘪: 𝘷𝘪𝘦𝘯𝘪, 𝘵𝘪 𝘤𝘰𝘯𝘥𝘶𝘤𝘰 𝘥𝘰𝘷𝘦 𝘤𝘳𝘦𝘴𝘤𝘦”.
𝘐𝘯 𝘳𝘦𝘢𝘭𝘵𝘢̀ 𝘴𝘢𝘱𝘦𝘷𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭’𝘦𝘳𝘣𝘢 𝘦𝘳𝘢 𝘷𝘦𝘭𝘦𝘯𝘰𝘴𝘢, 𝘮𝘢 𝘷𝘰𝘭𝘦𝘷𝘢 𝘤𝘰𝘯 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘴𝘵𝘳𝘢𝘵𝘢𝘨𝘦𝘮𝘮𝘢 𝘶𝘤𝘤𝘪𝘥𝘦𝘳𝘦 𝘭’𝘢𝘭𝘵𝘳𝘢 𝘵𝘦𝘴𝘵𝘢, 𝘱𝘦𝘳 𝘱𝘰𝘵𝘦𝘳 𝘱𝘰𝘪 𝘮𝘢𝘯𝘨𝘪𝘢𝘳𝘦 𝘢 𝘱𝘪𝘢𝘤𝘪𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰.
𝘌 𝘭𝘢 𝘵𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘥𝘪 𝘥𝘦𝘴𝘵𝘳𝘢 𝘮𝘢𝘯𝘨𝘪𝘰̀ 𝘭’𝘦𝘳𝘣𝘢, 𝘦 𝘪𝘭 𝘷𝘦𝘭𝘦𝘯𝘰 𝘶𝘤𝘤𝘪𝘴𝘦 𝘭’𝘶𝘤𝘤𝘦𝘭𝘭𝘰 𝘥𝘢𝘭𝘭𝘦 𝘥𝘶𝘦 𝘵𝘦𝘴𝘵𝘦.

Ps: chiaramente - ma è bene specificarlo - le azioni di destra e sinistra sono puramente casuali, potete anche leggerle invertite...
    I NOSTRI OBIETTIVI NON SONO MAI NEUTRI È giusto I NOSTRI OBIETTIVI NON SONO MAI NEUTRI

È giusto o sbagliato insegnare a realizzare i propri obiettivi?
È giusto o sbagliato insistere con la realizzazione di sé stessi?
A tutte e due le domande la risposta non può che essere: dipende.
Lungi da me il dire che realizzare i nostri obiettivi è qualcosa di negativo, tuttavia non è affatto secondario interrogarsi sulla qualità degli obiettivi perché, di fatto, non sono mai neutri. 
Provo a spiegarmi meglio con un paradosso.
Anche Hitler aveva un obiettivo e ha cercato di realizzarlo mettendo tutta la sua malata follia e la sua innegabile leadership al servizio del suo piano, ma nessuno si sognerebbe di dire che sia stato un buon leader. Anzi, chi lo pensasse, sarebbe, giustamente, perseguibile dalla legge.
Ma faccio un esempio che ci tocca più da vicino. Se il mio obiettivo fosse raggiungere tutti i target annuali aiutando così la mia azienda ad aumentare gli utili e ci riuscissi, sarei considerato un ottimo leader non è vero? Certamente. Ma se per realizzare questo obiettivo non avessi guardato in faccia nessuno e avessi fatto dei torti ai miei colleghi, sacrificando l’amicizia e l’onestà per arrivare al mio target, la penseremmo allo stesso modo? Non so voi, ma io no. E aggiungo: lo puoi fare il primo anno, ma l’anno successivo avresti deteriorato talmente i rapporti che gli altri te la farebbero pagare, utili o non utili.
Cosa voglio dire? Che un leader deve sempre domandarsi se il suo obiettivo coincide non solo con il bene dell’azienda, ma anche con il bene comune (dedicheremo un capitolo apposito a questo principio). Se quello che sta facendo avrà ricadute positive o negative nella sua società. Nel lavoro di squadra il fine non giustifica i mezzi.

Per chi vuole approfondire e “perdere” 5 minuti ascoltando il podcast su Spotify, ecco il link: https://spoti.fi/3oNplwO
    2 ANNI E 9 MESI Eccoci qui a festeggiare un altro 2 ANNI E 9 MESI

Eccoci qui a festeggiare un altro traguardo.
Con Giorgio Maria non si litiga più su chi mette il puntale sull’albero: lo fa lui e tutti i fratelli sono felici di farlo fare a lui.
Gli ultimi diventano i primi e appianano le conflittualità...
Come ogni mese vi chiediamo la preghiera mensile per lui!

#adessovieneilbello #civediamoacasa #thisisus #theluckyfew #downsyndrome #altrochesindromedidown #famiglia #openfamiglia #family #libridaleggere #libri #librichepassione #libribelli #letture #amore #love #figli #assegnounico #buongiorno
    Non so come la pensiate voi, ma non riesco proprio Non so come la pensiate voi, ma non riesco proprio a darmi pace nel leggere che ogni giorno muoiono 800 persone.

Ottocento. 
Ottocento vite spezzate.
Ottocento storie di vita.
Ottocento famiglie distrutte.

Non ci si può assuefare a queste cifre, non ci si può fare il callo.
Ottocento persone come te e me.
Vite degne come la mia e la tua.

La sensazione è che più passa il tempo è più ci si abitui a questa tragedia. I numeri sono freddi, astratti, ma le persone sono reali.
E chissà cosa ci stiamo perdendo, quale ricchezza stiamo smarrendo in questo 2020.

No, non riesco a darmi pace e questa impotenza mi logora.
Ottocento.
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