NOI NON CI RASSEGNEREMO

Noi siamo qui, oggi, perché abbiamo scelto di non rassegnarci.
Non vogliamo rassegnarci a sentire o vedere donne costrette a scegliere tra il lavoro e la famiglia.
Non vogliamo rassegnarci a vedere i nostri figli su Skipe perché qui, in Italia, è impossibile realizzare i loro sogni.
Non vogliamo rassegnarci alla magra e stupida consolazione di poter dire, tra dieci anni: “Ve lo avevamo detto”.
Non vogliamo rassegnarci a un Paese stanco e ripiegato su sé stesso, come un pugile sulle gambe che non riesce più a riprendersi.
Non vogliamo rassegnarci a famiglie stanche, che non arrivano alla fine del mese perché sono abbandonate a sé stesse.
Non vogliamo rassegnarci a quello sport, tutto italiano, di leggere la natalità con una chiave di lettura ideologica, come se fosse un’occasione divisiva e non come l’opportunità più ghiotta di fare squadra.

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