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Gigi de Palo
 
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Categoria: News

Pacifici, De Palo: «Figura importante e discreta»

28 Luglio 2014 28 Luglio 2014News

«All’amico Riccardo va tutto il mio affetto e la mia vicinanza in questo momento triste e doloroso. Suo padre, Emanuele, è stata una figura importante e discreta dell’ebraismo italiano, memoria…

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    UN ABBRACCIO PIÙ FORTE DELLA DELLA MORTE "È sta UN ABBRACCIO PIÙ FORTE DELLA DELLA MORTE

"È stata una fatalità, una disgrazia. La madre dei gemellini non c'entra nulla, non coviamo un senso di vendetta nei confronti di quella donna. Sarà disperata quanto noi, anche la sua vita in fondo è stata rovinata. Si vede che il Signore aveva bisogno di un angelo e ha scelto Tommaso… siamo pronti ad abbracciarla". 

Queste le parole di Patrizio D'Agostino, il papà del bimbo ucciso da un auto nell’asilo de L’Aquila.

E io piango da mezz’ora.
    Auguri a @ciroimmobile17 e @jessicamelena che lo s Auguri a @ciroimmobile17 e @jessicamelena che lo scorso anno agli @sgdnat avevano accennato al desiderio di un quarto figlio!

Bravi!

Lo scorso anno li invitammo perché proprio Papa Francesco mi disse che c’era nell’aria questo desiderio!

Un abbraccio grande
    Giorgio Maria ha fatto le analisi del sangue di ro Giorgio Maria ha fatto le analisi del sangue di routine…
Ma non riesco a smettere di vedere questo video.
Mi fa letteralmente impazzire.

Lo devo dire: io mio figlio non lo cambierei per niente al mondo. La sua particolarità, il suo cromosoma in più lo rende unico.

Non è lui tenero (si, vabbè, pure lui), ma è lui che riesce a tirare fuori da noi la tenerezza che avevamo già dentro, nascosta…
La Sindrome di Down è una sorta di amplificatore, di “miglioratore” per chi ci vive affianco.

Per questo è davvero uno spreco non far nascere bambini così per un’astratta paura di infelicità loro e nostra…

Stiamo rendendo il mondo più povero e ci stiamo privando di occasioni di crescita. Questo non vuol dire che sia facile. Vuol dire solo che è molto bello, faticoso, ma bello.

#famiglia #family #sindromedidown #downsyndrome #love #buongiorno #goodmorning
    SONO LORO! Ormai sono venticinque anni che mi occ SONO LORO!

Ormai sono venticinque anni che mi occupo di associazionismo.
Venticinque anni intensi e bellissimi
Prima l’organizzazione della Giornata Mondiale della Gioventù. Tre anni di lavoro per organizzare una notte…
Poi le Acli di Roma per una decina di anni.
Poi una parentesi come Assessore tecnico alla scuola e famiglia al Comune di Roma.
Da otto anni come presidente del Forum delle Famiglie e ora come presidente della Fondazione per la Natalità…

Non sono mancate, in questi anni, proposte di lavoro di alto livello che mi hanno fatto vacillare. Che mi hanno fatto pensare: “Vabbè, ho dato. Adesso posso anche iniziare ad occuparmi della mia famiglia”.

Ma poi - ci ho pensato migliaia di volte - mi sono accorto che il modo migliore per occuparmi di loro non è dargli certezze economico-previdenziali, ma provare a migliorare questo mondo. Spaccarmi la schiena per regalargli un Paese che gli possa offrire un futuro.

Chi ce lo fa fare?
“Ma che cos’è che ci fa andare avanti e dire che non è finita…”

Loro.
I nostri figli!
Sono loro che mi hanno migliorato.
Sono loro che mi regalano ogni giorno energie insospettabili.
Sono loro!
    Ecco il programma sofferto degli Stati Generali de Ecco il programma sofferto degli Stati Generali della Natalità.
Il 12 maggio - ormai - è tutto pieno, ma se volete venire a dare un’occhiata il 13 maggio affrettarvi a prenotare il vostro posto gratuito.

Qui https://bit.ly/3kudCDc
    IN UNA GIOIA CHE FA MALE DI PIU’ DELLA MALINCONI IN UNA GIOIA CHE FA MALE DI PIU’ DELLA MALINCONIA

Ieri sera rientravo a casa con il motorino. Il sole che tramontava, il cielo azzurro primavera. Nell’aria un accenno di estate. Sensazioni adolescenziali di libertà, quando la scuola sta per finire e le giornate si allungano di bellezza. E mentre canticchiavo “La vita è adesso” di Claudio Baglioni al semaforo, ripetendo ad alta voce “in una gioia che fa male di più della malinconia…” è stato un attimo. Un secondo e mi è entrato nella testa un pensiero. Un’immagine. Una sensazione. Ho pensato alla guerra. Alla sofferenza di chi ha perso un padre, una madre, un fratello. Alla disperazione di chi, in pochi minuti, ha perso la sua vita di sempre. A chi non può rallegrarsi per la primavera. E allora mi sono detto che non si può essere felici da soli. Non si può essere felici se qualcuno, anche se lontano, sta male. Io lo so che capita anche a voi in questo periodo di vivere normalmente e di rattristarvi di così, di botto, ricordandovi che c’è una guerra. Non solo, ma anche per questo è necessario lavorare per la pace. Perché è sano sentirsi in colpa perché si è felici, ma non dovrebbe accadere mai.

Questo il mio pezzo su Leggo di questa settimana…
    IL TEEREMOTO CHE NON VEDIAMO La denatalità è un IL TEEREMOTO CHE NON VEDIAMO

La denatalità è un terremoto pericoloso perché silenziosamente distrugge le fondamenta senza mostrare le crepe sul muro del salotto.
Sembra che tutto vada bene, che tutto proceda normalmente, ma poi - quando meno ce lo aspettiamo - arriva il cambiamento irreversibile.
Perchè ad un certo punto i dati Istat- oggi solo numeri - diventeranno realtà ineluttabile.
E allora arriveranno anche le crepe sul muro.

Prima le scuole.
Poi le pensioni.
Poi il famigerato Pil.
Poi il welfare.
Poi, purtroppo, il sistema sanitario gratuito crollerà.

Non è un gioco.
Abbiamo organizzato gli Stati Generali della Natalità proprio per porre all’attenzione dell’opinione pubblica questo tema.
Non è più il tempo dei tentennamenti.
Non è più il tempo di lasciare a chi verrà dopo di noi il problema.

Adesso, ora, in questo momento serve un piano serio per la natalità. Serve un ministro per la natalità. Un commissario per la natalità. Un PNRR orientato alla natalità. 

Le analisi le conosciamo.
Adesso è il momento della sintesi.
Il tempo di fare squadra.
Questo è il momento di combattere insieme contro un nemico più grande.

Se volete darci una mano in questa impresa, benvenuti: siamo tutti convocati!
    Mi fa male il fatto che ci stiamo abituando alla g Mi fa male il fatto che ci stiamo abituando alla guerra.
Non si può fare il callo alla violenza, alle armi, al dolore anche se sono lontani.
Non mi rassegno. Ma davvero non so che fare.
    DEBITORI E CREDITORI Recentemente alcuni chef si DEBITORI E CREDITORI

Recentemente alcuni chef si sono lamentati del fatto che sia sempre più difficile trovare giovani disponibili a fare la gavetta e a lavorare 16 ore al giorno. Ma è vero che i giovani di oggi non hanno voglia di lavorare? Quando ero un adolescente un ministro ci chiamava bamboccioni. D’altronde chi, tra gli adulti che leggeranno questo pezzo, non si riconoscerà in questa definizione? “La gioventù di oggi è depravata, è cattiva e pigra. Non potrà mai essere quello che erano i giovani di una volta e non potrà mai salvaguardare la nostra cultura”. Immagino in molti. Beh, sappiate che si tratta di un testo tratto da una tavoletta babilonese del 1.000 a.C. Cosa voglio dire? Che non ci sono generazioni migliori di altre. Sin dai tempi antichi la generazione presente e quella passata è sempre stata convinta che la generazione successiva fosse inferiore alla sua. Una cosa è certa: senza una solidarietà intergenerazionale non andremo lontani. Siamo tutti debitori e creditori riaspetto al passato e al futuro.

Le mie 1.000 battute su Leggo di questa settimana…
    SI PUÒ FARE! SI PUÒ FARE!
    Manca poco alla seconda edizione degli Stati Gener Manca poco alla seconda edizione degli Stati Generali della Natalità.
Poi non dite che non lo sapevate.
A breve ci sarà la possibilità di iscriversi.

Diciamo che anche quest’anno il programma prevede tanta roba…

12 e 13 maggio Auditorium della Conciliazione e via streaming sulla pagina Stati Generali della Natalità
    L’OROLOGIO DI LECLERC Due premesse chiare, senz L’OROLOGIO DI LECLERC

Due premesse chiare, senza possibilità di fraintendimenti. La prima: viva la Ferrari, soprattutto quest’anno che le cose sembrano girare bene. La seconda: non si ruba, lo dice anche il settimo comandamento. Tuttavia, alla luce della situazione in cui versano miliardi di persone al mondo, anche possedere un orologio da due milioni di euro non è proprio il massimo. I beni che possediamo, gli stipendi – anche alti (vedi Leclerc) - che prendiamo a fine mese se vengono utilizzati male sono un po’ rubare. Che merito abbiamo per essere nati in Italia o nel Principato di Monaco invece che nell’orfanotrofio della missione di Ilula in Tanzania? Nessuno. Non si tratta di fortuna, ma di responsabilità, di saper gestire ciò che riceviamo anche per merito in funzione di un Bene più grande. Perchè non c’è merito che non provenga da un dono di natura. Ed è questa consapevolezza di gratitudine che genera la moralità, mai viceversa. E allora nasce il dubbio che due milioni pesino troppo anche al polso di un campione, o piuttosto che abbia semplicemente perso il polso della situazione.

Ecco le mie 1.000 battute di ogni giovedì su Leggo
    Quando mio figlio mi chiederà: “Papà come si f Quando mio figlio mi chiederà: “Papà come si fa la pace?”
Gli mostrerò questo minuto di silenzio.
Questo minuto di sguardi.
Questo minuto di mani aggrappate ad una croce di legno.

Perchè prima dei governi, prima delle diplomazie, prima delle polemiche c’è l’amicizia.

#viacrucis
    Abbiano ricevuto messaggi entusiasti per la Via Cr Abbiano ricevuto messaggi entusiasti per la Via Crucis di ieri sera. Anche per noi è stata una bellissima esperienza. Ma non dovete ringraziare noi, ma Papa Francesco che ha avuto l’intuizione di coinvolgere le famiglie.
Davvero c’eravamo e ci siamo tutti sotto quella croce. Credenti e non credenti, perché il tema del dolore, il tema della morte, il tema del non senso del male, ma soprattutto il tema dell’amore e della speranza riguarda tutti noi.

Io qualche piantarello me lo sono fatto.

E poi c’era la bellezza di una Roma a primavera.

Grazie a tutti voi per i messaggi ricevuti in privato.
    LA VIA CRUCIS DELLE FAMIGLIE Come molti - ormai - LA VIA CRUCIS DELLE FAMIGLIE

Come molti - ormai - sanno con Anna Chiara abbiamo coordinato la redazione delle meditazioni della Via Crucis di quest’anno al Colosseo. Non dovevano uscire i nostri nomi, perché protagoniste sono le famiglie, non una singola famiglia, ma in queste ore sta succedendo un po’ di tutto…

È stato un impegno che non ci ha fatto dormire per alcune notti. Non solo perché ci abbiamo potuto lavorare soprattutto quando i figli dormivano, ma anche e soprattutto per la forza e la testimonianza delle famiglie incontrate. Storie vere, concrete. Carne di Cristo quotidiana. 
Molte delle stazioni sono state scritte aggiungendo solamente le virgole ai racconti di vita vera dei protagonisti. In alcuni casi chi porta fisicamente la croce è la stessa persona che ci ha aperto il suo cuore. In altri o per pudore ha preferito declinare l’invito o non poteva proprio farlo per impedimenti di varia natura.

Per questo sarà una via Crucis diversa dalla altre, scritta da tante famiglie e da tante mani.
Una via Crucis numerosissima: ci saranno oltre settanta persone che si alterneranno nelle quattordici stazioni.
Una via Crucis tosta, perchè ascoltare la sofferenza delle persone fa sempre male.
Una via Crucis che parla di pace, nonostante le polemiche di queste ore. Perché sotto quella croce non ci sono ucraini o russi, ma due amiche che si vogliono bene e soffrono per la guerra.

Non roviniamo un’occasione di preghiera così importante e bella con polemiche inutili.
Papa Francesco non si rassegna e noi con lui!

#viacrucis #famiglie #famiglia #roma #rome #war #peace #peaceandlove #popefrancis #papafrancisco #papafrancesco
    I LEADER CHE NON SBAGLIANO MAI In questi giorni I LEADER CHE NON SBAGLIANO MAI 

In questi giorni ho avuto modo di fare una chiacchierata con alcuni amici che mi raccontavano che il loro amministratore delegato, dopo mille peripezie, collaboratori licenziati e un clima pessimo in azienda ha trovato la soluzione ai problemi che avevano.

La cosa che mi ha colpito è che loro lo difendevano nonostante tutti i casini fatti.

L'amministratore delegato in questione, infatti, nell'ultima riunione ha mostrato con mille esempi come tutti gli errori e le difficoltà che si sono susseguite negli anni fossero state utili, propedeutiche, addirittura provvidenziali per arrivare alla soluzione del problema.

Io di leader così ne ho conosciuti parecchi. Leader che ex post, ti mostrano come tutti gli errori che hanno fatto, come tutte le scelte assolutamente ed evidentemente sbagliate facevano parte di un piano più grande che conoscevano solo loro. Di una visione generale che solo loro potevano avere…

Sono i leader che hanno sempre ragione. Sono i leader che ti dicono: “Sei libero di pensarla come me”. Quelli che trovano la strada giusta a forza di prendere o di far prendere ai loro collaboratori pali della luce sulle gengive.

Sono quelli che ti vendono i loro tentativi maldestri e le loro scelte come metodi di lavoro americani provati e testati in chissà quale studio, ma alla finese vai a scavare in profondità sono soluzioni utilizzate alla “Ndocojo cojo University”.

Volete sapere da cosa si vede un buon leader?
Dal fatto che qualche volta non ha paura di dire: scusate ho sbagliato.

Perché una volta puoi dare colpa a qualcuno, un'altra puoi buttarla in caciara sulla contingenza degli eventi, un'altra ancora puoi trovare l'alibi della situazione storica, ma alla fine se non sei in grado di dire ho sbagliato non vai da nessuna parte. La leadership è responsabilità. E sempre meno persone hanno le spalle larghe per prendersele. Perchè non è questione di potere, ma di servizio. 

E quando qualcuno ti dice con arroganza “Qui comando io” o che pretende di avere sempre ragione può anche avere una leadership, ma non sarà mai un leader!
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